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Porto Azzurro è un Comune dell’Isola d’Elba situato nella profonda insenatura del Golfo di Mola sulla costa orientale. Originariamente si chiamava Longone, poi Porto Longone nel 1873, con un chiaro riferimento alla forma allungata del porto e in seguito, nel 1947, assunse l’attuale nome perché il precedente evocava il suo tetro carcere. Il paese è sovrastato da un lato dall’imponente Fortezza spagnola di Longone, detta anche di San Giacomo, e dall’altro dal Forte Focardo. Il piccolo centro ha un aspetto pittoresco, con case dai colori pastello che incorniciano il porto e piccole stradine in salita. Il porto è provvisto di due pontili galleggianti utilizzati in parte dalla popolazione del posto e in parte dati in gestione per approdo turistico. L’avvicinamento e l’ormeggio nel porto non creano grandi difficoltà sia di giorno sia di notte. Con lo Scirocco il porto può diventare pericoloso.

Altezza s.l.m. Superficie Popolazione residente Densità popolazione
2 metri s.l.m. 13,36 kmq 3578 al 31/12/2010 267 ab./kmq

La storia

Porto Azzurro nasce come Presidio Spagnolo in forza di una clausola del trattato di Londra del 1557, tramite la quale il reame iberico si era riservato la facoltà di fortificare una o più parti dell’Isola d’Elba. Nel maggio del 1603, Filippo III, re di Spagna, occupò il golfo a levante della località di Capoliveri e ordinò la costruzione di una possente fortezza con pianta a forma di stella, atta a dominare da ogni parte l’insenatura. L’elaborazione del progetto fu affidata a Don Garcia De Toledo, che prese a modello il Forte di Anversa. Sorse in tal modo il primo nucleo di quell’abitato che, dalla sua forma, assunse la denominazione di “Lungone” poi Longone o Porto Longone. La monarchia spagnola riunì i territori occupati allo Stato dei Presidi, dipendente dal viceregno napoletano, attraverso il quale controllava le rotte tirreniche a metà strada tra i suoi possedimenti del mezzogiorno della penisola e quelli del settentrione.

Nell’ottobre del 1646, truppe francesi ebbero ragione delle scarse forze spagnole che difendevano la fortezza e se ne impossessarono. A distanza di quattro anni, i francesi furono sopraffatti dai soldati spagnoli e il golfo e la fortezza vennero restituiti alla Spagna. A seguito del trattato di Utrecht, l’intero stato dei Presidi fu annesso al regno di Napoli. Porto Longone rimase a quest’ultimo finché nell’aprile del 1801, fu consegnato alle truppe napoleoniche, per passare poi nel 1814, a Napoleone “Sovrano” dell’Isola d’Elba. Dopo il Congresso di Vienna nel 1815, tutti i territori dell’Elba furono riuniti al Granducato di Toscana. Dopo l’Unità, nel 1863, il Comune assunse la denominazione ufficiale di Porto Longone che conservò fino al 1947, anno in cui lo mutò in quella attuale di Porto Azzurro.

 

Territorio

Porto Azzurro sorge in una protetta insenatura del Golfo di Mola, la maggiore del versante orientale, sfruttata fin dall’antichità come scalo naturale nelle rotte marine tirreniche. La costa portoazzurrina non è molto estesa ma presenta scorci di rara bellezza.

 

Economia

Il clima mite di questa zona ha favorito in passato, e ancora oggi, l’economia di Porto Azzurro. L’economia della zona un tempo si basava soprattutto sull’agricoltura, con la coltura diprodotti ortofrutticoli, e sulla pesca. Il porto, uno dei più sicuri e dei più belli del mediterraneo, ha assunto una modesta importanza come porto commerciale agli inizi del Novecento. L’importanza del porto come centro peschereccio è piuttosto scaduta dalla fine degli anni Ottanta, quando vi erano quattro pescherecci attivi e decine di piccole imbarcazioni dedite alla pesca. Oggi le barche da pesca sono pochissime, mentre di pescherecci ne è rimasto uno solo. Nel territorio circostante, nella piana di Mola e nelle valli di Monserrato e Reale, sussiste una attività agricola non marginale, in particolare frutticoltura e viticoltura. Oggi il settore di maggior sviluppo e dal quale gli abitanti traggono i maggiori profitti è il turismo.